Quante di queste varietà di caffé non conoscevi?
L’inizio della fama del caffè, inteso come bevanda, risiede nel Medioevo, o , più precisamente nel X secolo.
Sono numerose le leggende che descrivono l’inizio del suo utilizzo come tale. L’albero della Coffea (la specie originaria e non addomesticata) era originario della città di Kaffa, o Kefa, situata nella regione sud-occidentale dell’Etiopia, attorno alla regione di Gimma.
La leggenda, che si cela dietro la storia del caffè, è molto bella ed affascinante al contempo. Essa narra di un pastore, della zona dell’Abissinia, che osservò che le sue pecore, dopo aver mangiato le foglie di questa particolare pianta, erano molto attive.
Riuscì in questo modo a comprendere il suo effetto tonificante. La coltivazione di questa particolare pianta si diffuse parecchio nella penisola arabica, dove, grazie ad un clima particolarmente favorevole, cominciò a prosperare. In questa regione inoltre, grazie alla presenza del divieto di consumazione delle bevande alcoliche, beneficò di un discreto successo.
E’ proprio qui che cominciò a formarsi il suo nome: K’hawah, che, in lingua araba, significa letteralmente rinvigorente. In Europa la sua commercializzazione, e dunque presenza, era molto rara. Per questa ragione infatti il suo prezzo rimase particolarmente elevato sino al primo terzo del XVIII secolo.
Negli anni successivi la sua notevole popolarità lo portarono a diffondersi e ad affermarsi in buona parte delle colonie francesi e in quelle olandesi oltremare; in particolare nelle Capitanerie generali di Cuba, nel regno del Brasile, in Venezuela e nelle Indie orientali olandesi.
Grazie all’incremento degli investimenti la produzione salì dalle 100.000 tonnellate nel 1825, sino alle 8.9 milioni nel 2013. Basati pensare che il suo valore , all’alba del XX secolo costituiva il terzo più grande per valore, dietro ai cereali e allo zucchero.
Nel XXI secolo venne considerato come il prodotto con il maggior numero di scambi a livello mondiale. Un bella storia se consideriamo la semplicità della tazzina che gustiamo la mattina appena svegli, poco dopo essere scesi dal letto.
COME VIENE CLASSIFICATO IL CAFFÈ’?
La pianta del caffè, appartiene alla grande classe delle dicotiledoni è un arbusto sempreverde che è tranquillamente in grado di raggiungere i dieci metri di altezza.
Quello che comunemente riconosciamo come il chicco del caffè, è, in realtà il seme contenuto nella drupa, il frutto della pianta.
Il suo colore è generalmente rosso, assomiglia, per colore ed aspetto, ad una ciliegia. Le specie di caffè presenti in natura sono molte; siamo infatti in grado di contarne più di 50, ma solo un numero ristretto come ad esempio l’arabica e la robusta, vengono impiegate per la produzione della polvere di caffè utilizzata per la distribuzione commerciale.
I chicchi del caffè possono essere suddivisi in base alla fase di lavorazione e produzione che viene presa in considerazione. Abbiamo infatti la forma Cherry, quando il chicco è stato appena colto, Parchment suka, quando il chicco e stato sottoposto ad un primo processo di lavorazione. Ed infine Block Beans quando il caffè e stato appena lavorato e risulta ancora dunque bagnato.
QUALI SONO DUNQUE LE VARIETÀ’ PIÙ FAMOSE DI CAFFE’?
In generale dunque la varietà di caffè più famose sono essenzialmente due: la ROBUSTA e l’ ARABICA.
– ARABICA: E’ la miscela che risulta essere più popolare, questo grazie al suo aroma inconfondibile. E’ una varietà molto pregiata in quanto la sua coltivazione rappresenta oltre il 75% di tutta la produzione mondiale di caffè. La varietà più famosa di questa coltivazione è quella che viene chiamata MOKA, coltivata in particolare nello Yemen.
– ROBUSTA: Questa varietà è invece caratteristica per la dose particolarmente massiccia di caffeina. I caffè che vengono ricavati da questa pianta, sono particolarmente amari e sono, in sostanza, molto astringenti. Un’altra particolarità di questa varietà è quella di risultare particolarmente resistente ai climi caldi e ai parassiti. Il chicco della varietà robusta è decisamente più tondeggiante con un solco dritto molto preciso nel suo centro. Il contenuto complessivo di caffeina è molto maggiore, e varia dall’1.6% al 3,2%.
– LIBERICA: Il nome richiama ovviamente la Liberia, in onore proprio della regione dove è coltivata in quantità maggiori. Ha un sapore che ricorda la Canephora ma è decisamente più forte e ha un sentore di affumicato.
– EXCELSA: Fino a circa il 2006 era considerata una varietà a parte, ma da quell’anno è stata considerata come una varietà recente parte della LIBERICA avendo, con questa, molto in comune. E’ molto usata nelle miscele dei paesi asiatici.
– STENOPHILLA: Questa specie è a rischio, a causa dei cambiamenti climatici, per la deforestazione e l’infestazione da parte dei parassiti. La pianta è molto resistente alla siccità, proprio perché originaria della Sierra Leone. Questa varietà è molto particolare ed è conosciuta solo nelle sue zone di coltivazione.
E tu quale sceglieresti per la tua vending machine?