Macchinette eco friendly: le migliori alternative bio di caffè monoporzionato
La diffusione del caffè monoporzione tra il grande pubblico
A partire dai primi anni 2000 cialde e capsule hanno conquistato in breve tempo il mercato dei consumatori di caffè.
Si tratta di piccoli contenitori monouso capaci di unire in sé la comodità del distributore automatico con l’inteso aroma del caffè da moka.
L’estrema praticità di questi dispositivi ha finito con l’investire le nostre vite e tu stesso incontrerai almeno una macchinetta al giorno che le utilizzi, a casa, a lavoro o persino nel bar in cui fai colazione.
La crescita della concorrenza nell’ultimo decennio ne ha inoltre sensibilmente ridotto i costi, rendendo la collettiva conversione al caffè in cialde o in capsule quasi automatica.
Le criticità mal celate del caffè monoporzionato
La crescente attenzione verso il cambiamento climatico, l’inquinamento e l’ecosostenibilità hanno, come avrai notato, posto l’accento sul grave impatto ambientale di queste piccole monoporzioni di caffè.
Le più recenti stime sul consumo di caffè infatti mostrano gli impressionanti numeri del disastro ambientale da caffè: annualmente vengono gettate circa settantamila tonnellate di monoporzioni in tutto il mondo e di queste poco più di dieci mila provengono solo dall’Italia.
Lo stesso Jean Paul Gaillard, la mente dietro le arcinote capsule Nespresso, constatatone l’impatto, si dice pentito della sua stessa invenzione.
In effetti non sono solo i numeri a parlare, navigando sul web puoi facilmente trovare impressionanti immagini di discariche ricolme di migliaia di monoporzioni di caffè, i cui piccoli involucri, all’apparenza innocui e talvolta anche reclamizzati come riciclabili, si sono dimostrati pressoché impossibili da smaltire.
Le ragioni sono da rinvenire innanzitutto nel materiale di cui sono realizzate: un mix di plastica e alluminio, peraltro sporco di residui di caffè, le cui ridotte dimensioni non ne consentono l’inserimento nei comuni stabilimenti per il riciclaggio; sono infatti necessari stabilimenti appositi, ma di cui ne esistono poche unità in tutto il mondo.
Il loro destino alla fine è quindi quello di essere, come ordinariamente accade, interrati nelle ormai esauste discariche, dove resteranno sepolti per almeno cinquecento anni, rilasciando lentamente agenti chimici nel suolo e nelle vicine falde acquifere.
Alternative eco friendly alle classiche coffe pods
Se desideri venire incontro alla impellente necessità di una maggiore responsabilità ambientale, non solo nella tua vita privata, ma anche sul lavoro è giunto il momento di cercare delle alternative che siano ecosostenibili, ma anche convenienti per le tue esigenze.
Prima di addentrarti nella ricerca di monoporzioni eco friendly per distributori automatici occorre che ti sia chiara la differenza tra tre diverse categorie: riciclabile, biodegradabile e compostabile. Si dicono riciclabili quei prodotti i cui materiali possono essere utilizzati industrialmente per la creazione di nuovi prodotti.
Sono biodegradabili, invece, quei rifiuti la cui naturale decomposizione in molecole organiche è completa al 90% entro sei mesi dal suo smaltimento, senza che questi lascino residui o sostante nocive. I prodotti compostabili, infine, sono biodegradabili e non solo, perché ultimata la decomposizione diventano per l’appunto compost, ossia materiale fertilizzante per il terreno.
L’unica soluzione: le cialde biodegradabili
Il mercato delle monoporzioni di caffè ha solo recentemente iniziato la propria svolta ecosostenibile, ragion per cui le soluzioni potrebbero apparire limitate.
Mentre per le capsule delle macchinette convenzionali sono attualmente disponibili solo alcune versioni compostabili (ossia industrialmente convertibili in fertilizzanti), il mercato delle cialde utilizzabili nelle macchinette automatiche è pressocché interamente biodegradabile. Le cialde, infatti, salvo rare eccezioni, non sono altro che piccoli contenitori di caffè macinato e torrefatto, il cui involucro è dato da due fogli di carta di riso o filtro.
La cellulosa di cui è costituita la carta ne garantisce la biodegradabilità al 100%, ecco perchè possono essere smaltite nell’umido.
Le cialde, inoltre, non pongono problemi di compatibilità, ragion per cui, indipendentemente dalla casa produttrice, queste si adattano a qual si voglia macchinetta automatica.
Occorre comunque far attenzione alle indicazioni del produttore e assicurarsi che non esista alcun film di alluminio a conservazione del caffè, altrimenti la cialda non potrà essere smaltita nell’umido.
Per rendere ecosostenibile l’area ristoro del tuo posto di lavoro non occorre assolutamente né rinunciare al caffè, né sostituire l’intera macchinetta, ma semplicemente scegliere la tipologia di monoporzione ecosostenibile compatibile ad essa e che più si adatta alle tue esigenze.